domenica 27 giugno 2010

Un anno fa moriva Gino Amisano


Un anno fa (precisamente il pomeriggio del 29 giugno 2009) Gino Amisano ci lasciava. Aveva 89 anni e da qualche tempo, a causa di gravi problemi di salute, viveva stabilmente nella propria abitazione di Genova Nervi. Fu il fondatore della famosissima azienda di caschi AGV (e il nome del marchio era l'acronimo di Amisano Gino Valenza, anche se lui era di Gerlotti, a pochi passi dalla città dell'oro e dal capoluogo di provincia). Ad Alessandria Gino Amisano significa Alessandria Unione Sportiva e “salvezza” dei Grigi dal baratro. Nel gennaio del 1987 comprò per la prima volta la società mandrogna: in C2, dall'imprenditore toscano Domenico Bertoneri. Di fatto salvandola da un fallimento certo. Amisano tiene i Grigi fino al 1991, per cedere in quell'anno ad un altro alessandrino, Edoardo Vitale. Va detto però che la stagione 1990-91 materialmente venne gestita dal gruppo veneto facente capo a Vittorio Fioretti e Alberto Benelle, che riportò i Grigi in C1.
L'avvento di Vitale sembrava aver chiuso definitivamente l'era Amisano in “grigio”: invece il re dei caschi nel 1993 torna a “soccorrere” l'Alessandria versando denaro fresco nelle casse di una società (guidata da Vitale) avviata verso il tracollo economico. Ma nel gennaio del 1994 la situazione societaria mandrogna si aggrava, Edorado Vitale si dimette e al suo posto va un altro personaggio storio dell'Alessandria, Franco Gatti, che garantisce il regolare termine del campionato di C1. I Grigi retrocedono in C2, ma Amisano torna salvatore: nell'estate 1994 Gino Amisano ripiana il passivo e ridiventa Presidente. La solidità economica del club e il mancato inserimento del Mantova in terza serie garantiscono ai Grigi il ripescaggio. Con il “buon vecchio” Ginetto l'Orso ottiene due settimi posti consecutivi in C1 (stagioni 1995-96 e 96-97), ovvero i due risultati migliori dei Grigi dal 1977 ad oggi. Amisano lasciò l'Alessandria definitivamente nel 2001, al gruppo Spinelli. In questi giorni convulsi di Repetto e di Veltroni, di Minetti e di Visone, pensare a Gino Amisano ci da la stessa sensazione di un boccale di birra gelata sotto il sole cocente di un afoso pomeriggio alessandrino.