martedì 23 marzo 2010

La riflessione dopo Alessandria-Varese 0-3


In casa grigia la sconfitta per 3 a 0 subita domenica dall'Alessandria ha lasciato il segno. Non tanto perchè il Varese ha “passeggiato” contro Artico e compagni: la situazione di incertezza societaria che sta attraversando l'Alessandria è paragonabile a quei dolori reumatici che, fino a quando non si fanno movimenti bruschi, rimangono latenti e quasi ci si dimentica. Ma appena ti giri male e di scatto, ecco che parte la fitta. Che ti ricorda che nel tuo corpo c'è qualcosa di irrisolto. Le vittorie contro Lecco e Viareggio (con la conseguente acquisizione della salvezza virtuale) avevano creato l'effetto analgesico sul fronte delle incertezze societarie. Ma il ko subito contro il Varese ha riaperto la ferita di una situazione che sta creando palpitazione tra i supporters. Sopratutto perchè è sempre più difficile capire quanta distanza vi sia tra la situazione attuale (Gianni Bianchi Presidente che con grande sofferenza tira avanti la “baracca”) e quella del passaggio di proprietà al gruppo torinese che starebbe trattando con Lorenzo Repetto per acquisire i Grigi.
C'è da chiedersi se l'attuale patron sia davvero interessato alla vendita del sodalizio di Spalto Rovereto, oppure si stia guardando attorno per trovare ancora “qualcuno” in grado e motivato ad appoggiarlo, facendo entrare denaro fresco dentro le casse dell'Alessandria.
Per ora la posizione di Bianchi appare questa: dare mandato a Repetto nel portare avanti la trattativa con i potenziali acquirenti, dimostrando fiducia totale verso il lavoro svolto dal Presidente del Gruppo Amag. Ma dietro c'è dell'altro? Ovvero: questa è la posizione ufficiale e reale, oppure rappresenta solo la facciata di un'operazione che al momento potrebbe vedere varie soluzioni? Tra cui, appunto, che Bianchi rimanga alla guida del sodalizio.
La piazza chiede chiarezza e trasparenza. Ma probabilmente questi sono tempi ancora acerbi per spingersi allo scoperto. Il libero mercato sta attraversando un periodo davvero troppo difficile e complesso per chiedere ad imprenditori impegnati a realizzare affari su più fronti (e l'acquisto dei Grigi passa per più operazioni di mercato) di essere espliciti e diretti.
Il calcio ormai è entrato in questa logica: mercato, affari, business, strategie … e politica. Tanta politica. Troppa.
Le richieste di cuore e passione avanzate dai tifosi appartengono ad un pianeta davvero troppo lontano rispetto a questi approcci.