mercoledì 5 maggio 2010

Finisce l'era di Gianni Bianchi. I Grigi vicini ad imprenditori da 102 milioni di euro


La soluzione dei guai dell'Alessandria Unione Sportiva è vicina. Almeno così sembra, considerando ciò che è emerso due giorni fa dall'incontro avvenuto in Comune tra il Sindaco Piercarlo Fabbio, il Presidente dei Grigi Gianni Bianchi, il Presidente dell'Amag Lorenzo Repetto e la tifoseria mandrogna. L'azione che porterà la società di Spalto Rovereteo dalle mani di Gianni Bianchi a quelle di nuovi imprenditori sarà un affare da 102 milioni di euro. Dovrebbero esserci due compagini imprenditoriali che potrebbero dividersi oneri e onori: una impegnata ad un progetto che prevede la realizzazione di un nuovo stadio (da dodicimila posti coperti) e di un parco commerciale localizzabili in un'area tra il casello autostradale di San Michele e la centrale Enel dell'Osterietta. L'altra si occuperà della parte squisitamente sportiva. Ovvero dei Grigi. Ma c'è di più: nell'affare rientrerebbe la demolizione del Mocaggata per far posto alla costruzione di case.
La realizzazione strutturale dell'Osterietta vale 64 milioni di euro, quella del Moccagatta 38: totale, appunto, 102 milioni.
Tra tre settimane dovrebbe esserci la tanto attesa risposta degli imprenditori coinvolti all'iniziativa (i cui nomi sono ancora tenuti segreti) e all'interno delle compagini dovrebbero esserci anche alessandrini, elemento che eviterebbe abbandoni indesiderati.
Dovrebbe così chiudersi il ciclo legato a Gianni Bianchi. Il Presidente dei Grigi che acquistò prima il marchio, poi la società nel 2005 con l'Alessandria fresca di promozione dall'Eccellenza alla seria D. La transazione avvenne dal gruppo guidato dai lombardi Sangiovanni e Piazza al padrone della Happy Tour. Dopo due anni di “gavetta” nel massimo campionato dei dilettanti, l'Alessandria nel 2007-2008 conquistò una travolgente promozione in II divisione. Nella passata stagione arrivò (forse inaspettata) la promozione in I divisione, dopo un'assenza di nove anni. Bianchi, durante la conferenza stampa di presentazione della stagione in corso, affermò: “dopo anni in cui eravamo obbligati a vincere e a ottenere il massimo, finalmente in questa annata posso tirare il fiato, visto che le ambizioni saranno legate alla salvezza pura e semplice”. Il che faceva pensare ad una stagione “tranquilla” per tifosi e patron. Invece ad inizio campionato emerse la “grana” dell'inagibilità dello stadio per gravi problemi al manto erboso. Una situazione che costrinse i Grigi a giocare le prime due gare interne nella trasferta forzata di Ivrea. Tornati al Moccagatta ci fu il problema delle lungaggini (secondo le nuove normative) per l'acquisizione dei biglietti, che creò lunghe e nervose code ai botteghini. Intanto l'Alessandria annaspava per evitare la zona playout. Si capì subito che quella “tranquillità” che Gianni Bianchi auspicava nella conferenza stampa di agosto non c'era già più. Ci fu il cambio di allenatore (scelta più che mai azzeccata): con Buglio i Grigi hanno sfiorato la zona playoff. Però, dopo il ko interno contro il Novara, come un lampo a ciel sereno ecco che arriva il primo sciopero dei giocatori: Artico e compagni convocano la stampa e dichiarano di non percepire gli stipendi da diverso tempo, e per un pomeriggio non si allenano.
Bianchi appare nervoso e inquieto. Le dichiarazioni, che vorrebbero portare rassicurazione ai giocatori e alla piazza, in realtà fanno trapelare che la sofferenza economica della dirigenza c'è ed è difficile da superare. Nel frattempo si inizia a parlare di cordate: entra in scena Lorenzo Repetto e si capisce che la trattativa con i potenziali nuovi padroni è cosa che coinvolge anche le istituzioni, con la possibilità di costruire qualcosa di importante: sia sotto il profilo sportivo che legato alla città in generale. La braccia incrociate dagli atleti durante la settimana scorsa, sempre per via del mancato pagamento delle retribuzioni, e il rischio che la trasferta di Benevento saltasse, fa ripiombare società e tifosi nel caos. Si chiedono risposte e rassicurazioni. Così arriva l'incontro convocato in Comune l'altro giorno.
Ora non ci resta che attendere. Tra sogni di serie A (chi dovrebbe comprare i Grigi pare abbia davvero tanti soldi) e le solite perplessità tipiche del nostro essere mandrogni. Anche perchè di promesse, illusioni e chiacchiere, negli ultimi trent'anni ne abbiamo sentite davvero troppe. Quindi una cosa chiediamo: convinceteci !!!