giovedì 6 maggio 2010

Il Moccagatta sarà abbatutto? L'Osterietta diventerà il nuovo "tempio" del calcio alessandrino

Sul fronte del dibattito e delle discussioni sul futuro dell'Alessandria, tiene banco la notizia secondo cui la costruzione di un nuovo stadio in zona Osterietta anticiperebbe l'abbattimento del glorioso stadio Moccagatta. Una struttura diventata negli anni (anzi, nei decenni) un vero e proprio simbolo per la città. Più forte e più consolidato di tanti altri valori che Alessandria ha raccolto nel corso della propria storia.
“Fuori i mercanti dal tempio”: veniva scritto su un immenso striscione dagli Ultras Grigi in occasione delle manifestazioni condotte contro la nascita della Nuova Alessandria nel 2003, ovvero l'entità calcistica che ripartì dall'Eccellenza dopo il fallimento dell'Alessandria US alla fine della stagione 2002-03.
Il Moccagatta rappresenta quindi un “tempio” irrinunciabile per la “piazza grigia”. O meglio, rappresentava: considerando che ora, di fronte alle prospettive legate ad una cordata danarosa in grado di acquistare i Grigi e di costruire un nuovo stadio da 12 mila posti, anche i sostenitori più appassionati sembrerebbero accogliere la notizia della demolizione del vecchio stadio senza troppi problemi. Per la serie: “se si deve fare....”.
Il Mocacgatta venne finito di costruire nel corso del 1929: ovviamente allora non si chiamava così. Giuseppe Moccagatta fu infatti il primo Sindaco di Alessandria del dopoguerra, che prese anche in mano le redini dell'Alessandria Us nel 1946.
Nel '29, quando venne inaugurato, in occasione della prima gara del campionato di serie A, Alessandria-Roma, il nome era “Stadio del Littorio”. La data, il 6 ottobre.
Il trasferimento dal campo degli Orti (dove fino alla stagione prima giocavano i Grigi) al nuovo stadio di Spalto Rovereto, portò bene alla squadra, che superò i lupi giallorossi per 3 a 1. Due mesi dopo sul terreno dell'attuale “Mocca”, l'Alessandria stese perfino la Juventus grazie ad un'autorete (ironia della sorte) del campione di Casale Monferrato, Umberto Caligaris.
Il vecchio stadio ne ha viste di tutti i colori: dalla serie A all'umiliazione dell'Eccellenza. Dalla guerra all'alluvione del 1994. Da Pelè (in occasione di un'amichevole del Santos ad Alessandria nel 1968) a Cordelli (meteora grigia degli anni novanta dai piedi “svirgoli”), da Platinì (amichevole Alessandria-Juventus del 1984) a Perrone (portiere della Nuova Alessandria che per diverse gare non ebbe neppure la riserva). A proposito di Platinì: al Moccagatta il campione francese con la maglia della Juve si fece parare un rigore dal portiere grigio Carraro.
Del “Mocca” ha scritto pure Alessandro Baricco: “quando Rivera col tecnigrafo al Moccagatta”. E Zucchero (il cantante) in occasione del concerto che tenne nel settembre del 1989 disse: “il Moccagatta? Non è uno stadio. E' un teatro all'aperto”.